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Vettore Olfattivo

Модератор: Жибек

Vettore Olfattivo

Непрочитанное сообщение Дарья » 13 сен 2014, 12:24

Vettore olfattivo

L'acqua cheta rovina i ponti
Chi cerca i fatti altrui, non può esser buono.
Chi è avvisato, è armato.
Un bel naso fa un bell'uomo.

Quantità: meno di 1%
Archetipo: sopravvivere a qualsiasi condizione
Ruolo di specie: ricognitore strategico, agente dello spionaggio, consigliere del capotribù, sciamano.

CARATTERISTICHE GENERALI

1. Il colore del conforto massimale – viola, però preferisce portare il grigio poco appariscente.
2. Geometria di conforto massimale – zig-zag.
3. Il posto nel quartile – parte interna del quartile di ENERGIA, introverso.
4. Tipo di pensiero - intuitivo, non verbale, strategico.

PARTICOLARI DELLA PSICHE

Prima si pensava che l’olfatto umano è l’atavismo di natura animale. Però grazie ad esso avviene la percezione della più importante informazione: oltre gli odori riconosce e capta per mezzo dell’organo vomero-nasale gli odori inconsci, cosiddetti feromoni. Il compito di quest’organo è di rilevare alcune sostanze chimiche come i feromoni, che sono in grado di influenzare le reazioni sessuali, riproduttive e sociali di un individuo.

Da qualsiasi sensore umano una parte dell’informazione entra nella coscienza, e l’altra, evitandolo, entra direttamente nell’inconscio. Cosi ad esempio, con la pelle io sento il tocco di un'altra persona, però del tocco continuo di una camicia non me ne accorgo, non lo percepisco coscientemente.

Così anche con l’olfatto. Nel naso ci sono dei recettori che rispondono ad una cosciente differenziazione degli odori piacevoli e spiacevoli. Il così detto “nervo Zero” riconosce non gli odori, ma i feromoni. I feromoni sono la base di tutto ciò che avviene fra gli uomini. Tramite loro avvengono due processi importanti: la graduatoria,cioè la suddivisione per ranghi nei maschi e l’attrazione fra uomini e donne.
“Nervo Zero” è la zona erogena dell’uomo con il vettore olfattivo.
I feromoni sono gli odori inconsci che raccontano di un uomo più di quanto lui stesso potrebbe raccontare di se. Sono i riflessi delle nostre emozioni, stati d’animo e desideri inconsci. Cambiano i nostri stati d’animo, cambia anche l’odore inconscio. D’altra parte, un certo odore può suscitare in una persona un certo stato emotivo.

Così, percependo gli odori, l’uomo olfattivo “sente” anche il vostro stato emotivo e i vostri pensieri. Per lui questi pensieri “odorano” peggio di una fogna puzzolente. Per lui tutto il mondo è fonte di diversi odori tra i quali non ne esiste nemmeno uno piacevole. L’odore di ogni stato emotivo e di ogni pensiero sventra l’imperfezione e tutti i difetti della natura umana. Per questo sul suo volto è sempre presente la maschera del disgusto permanente. Dopo la nascita l’uomo olfattivo si imbatte subito in questa “puzza” continua. Egli disprezza le persone, percependoli: “Voi siete tutti inferiori a me”. Egli evita contatti con la gente.

L’archetipo dell’uomo olfattivo è sopravvivere ad ogni costo. La sua chiave di sopravvivenza è il possesso di informazione. L’uomo di tipo olfattivo attraverso i feromoni percepisce informazioni uniche non disponibili a nessun’altro. Questo gli dà la possibilità di gestire, spartire e dominare.

Con questo nessuno sa niente di lui. L’uomo olfattivo si tiene sempre appartato, però così tiene tutto sotto il suo sguardo, possibilmente vicino all’uscita, nel caso in cui necessiti di salvarsi, scappando. I suoi odori sono nascosti, così che nessun’altro lo può “decifrare”. L’assenza di odore suscita la reazione di paura incontrollata nelle persone di altri vettori. Sembra che noi vediamo una persona, però lei è come se non esistesse: non percependo l’odore noi non lo consideriamo come oggetto animato. Così l’uomo con vettore olfattivo al livello inconscio influisce sulle altre persone.

L’uomo olfattivo si realizza soltanto attraverso la sopravvivenza del branco. Lui odia tutti gli uomini e soprattutto la loro stupidità maleodorante.

“La mia vita non vale niente, la vita del branco è tutto” così ragiona l‘uomo uretrale. All’uomo olfattivo le persone non importano nulla l’unica condizione di cui ha bisogno è il branco per la propria sopravvivenza (nessuno può sopravvivere da solo). Così nel branco primitivo l’uomo olfattivo diventa il consigliere del capobranco. Lui si occupa del controspionaggio interno e spionaggio strategico esterno.

L’esplorazione esterna è un’indagine sui pericoli dell’ambiente circostante. Quando gli uomini di tipo visivo danno uno sguardo intorno e si assicurano che non c’è nessun pericolo, e quando gli uomini uditivi non sentiranno niente di pericoloso, proprio l’uomo olfattivo percepirà l’imbroglio. Lui arriverà e dirà che lì non bisogna più andare. Non si capirà bene il perché, però sarà così. Si scoprirà che lì c’era qualche pericolo.

L’esplorazione interna è un indagine sui pericoli all’interno del branco. Il branco può sopravvivere soltanto se ognuno eseguirà il suo ruolo di specie. Per questo motivo l’uomo di tipo olfattivo ficca il suo naso dappertutto. Lui controlla che tutti lavorino bene e che tutti eseguano il proprio ruolo di specie e si libera delle persone non utili al branco. Da qui proviene la paura primitiva degli uomini di tipo visivo di fronte all’uomo di tipo olfattivo razionalizzata con le seguenti parole: “è una persona cattiva, me lo sento”.

Fra il capobranco di tipo uretrale e il consigliere di tipo olfattivo esiste una sorte di accordo inconscio. L’uomo di tipo uretrale è l’unico che sopporta l’uomo olfattivo perché lui gli propone il percorso migliore per la sopravvivenza nell’ambiente circostante. L’uomo olfattivo da parte sua diventa il consigliere del capobranco perché l’uomo uretrale lo protegge dall’odio degli altri.

Il compito di sopravvivere ad ogni costo non si interrompe nemmeno per un istante, perché se immaginassimo che in natura esistesse almeno un attimo di interruzione per quel compito, allora proprio in quell’attimo finirebbe tutto.

Per questo motivo anche la zona erogena dell’uomo olfattivo, il naso, non riposa mai. Il sonno di un uomo olfattivo è sempre leggero. Lui si sveglia sempre nel momento critico e non capisce bene perché. Proprio le persone di tipo olfattivo diventano gli eroi dei racconti simili: “Sono andato al supermercato intorno alla mezzanotte, mentre in quel momento ha preso fuoco la mia casa”, oppure: “Avevo deciso di trattenermi un attimo a casa e ho perso l’aereo, che di seguito si è schiantato”.

Le persone olfattive hanno un’unica intelligenza intuitiva non verbale. Loro non hanno l’intelligenza nel senso tradizionale. Loro non fanno le costruzioni logiche, non analizzano la situazione, non vogliono immaginarla e non si sforzano nemmeno di capirla, nominarla. Al posto di tutto questo l’uomo olfattivo possiede delle sensazioni precise, forti e vivide, che cosa e come bisogna fare, che si basano sul fono di feromoni percepiti, che emanano le persone che lo circondano. Queste percezioni non si compongono nelle parole e non si verbalizzano.

L’uomo olfattivo non possiede le parole chiavi. Non esistono non solo le parole chiavi, ma nemmeno le definizioni degli odori. In nessuna lingua del mondo. I pensieri dell’uomo olfattivo vengono verbalizzati dal suo fratello minore di quartile di energia ¬ l’uomo orale.

Siccome il compito di sopravvivere ad ogni costo è il più importante di tutti gli altri, questo compito non si limita né con le norme morali né culturali, né tantomeno con le norme etiche.

L’uomo olfattivo preserva soltanto la materia vivente. Non la cultura, la morale, l’etica ma esclusivamente la vita. E non la vita di ogni uomo in particolare, ma la vita di tutta l’umanità. E per questo su di lui non si applica nessun limite morale-culturale. Laddove il criterio olfattivo sarà limitato, tutte le cose viventi moriranno.

Per questo motivo le persone olfattive non separano la verità dalla bugia. Loro sono gli unici che non dicono mai le bugie, proprio perché non distinguono la verità dalla bugia.

Se le proprietà di un uomo olfattivo sono ben sviluppate lui si adatta adeguatamente ai concetti della verità e bugia, del bene e male, però dentro di sé non li percepisce. Ed esegue il suo ruolo di specie al di fuori di questi concetti. In altre parole, le persone olfattive ben sviluppate lavorano nei campi dove i concetti di morale, verità e bugia non servono, dove la sopravvivenza della specie umana è la più importante. Sono lo spionaggio, la politica, le finanze e la scienza.

Loro cercano di avere sotto controllo tutto quello che porta il pericolo per la sopravvivenza e alla fine questo diventa la loro professione.

Oggigiorno l’esplorazione esterna così com’è comincia a far parte del passato: oggi il mondo diventa globale e cosmopolitico, i confini fra le nazioni e fra gli stati diventano sempre meno evidenti e la ragnatela mondiale dello spazio-Internet addirittura elimina tutti i confini immaginari. A tutti sono note le spie generali del passato, come, per esempio, Rudolf Abel, senza il lavoro del quale l’URSS sarebbe diventata indifesa di fronte alla bomba atomica.

L’investigazione strategica esterna è diventata la politica. Oggi le persone olfattive costruiscono i rapporti del nostro branco con il branco esterno, basandosi sull’imperativo di sopravvivere ad ogni costo. Occupando in tal modo le più alte cariche politiche, diventando i ministri delle finanze, i ministri degli affari esteri, si mettono tra di loro d’accordo, eseguendo una politica di contenimento. In tal caso loro non si basano su nessun valore etico morale. "La Gran Bretagna non ha alleati, amici o nemici eterni. Solo interessi permanenti".

Tutti i sistemi finanziari sono creati esclusivamente dagli uomini olfattivi e fino ad oggi sono controllati da loro. I finanzieri famosi sono: Jon Snow, Henry Paulson, Aleksej Kudrin, Aleksandr Shokhin.

L’esplorazione olfattiva oggi è indirizzata sulle minacce da parte del microcosmo. Le persone olfattive sono gli scienziati che si impegnano nella scoperta dell’ignoto laddove esistono i rischi per la sopravvivenza dell’uomo. Proprio questo si chiama la curiosità. Quando a questa curiosità si aggiunge la capacità allora si ha a che fare con una curiosità estrema. Essa fa di loro gli scienziati geniali. Non quelli che sistematizzano le conoscenze già pronte, ma quelli che fanno degli enormi progressi, come, per esempio, la scoperta della penicillina.

Gli uomini olfattivi con le capacità poco sviluppate si ritengono dei gran mascalzoni. Sono dei grandi intriganti, a volte diventano loro stessi le vittime dei loro intrighi. Gli uomini olfattivi archetipici diventano i maniaci e i serial killer più spietati, eseguendo direttamente il loro ruolo di specie, cioè eliminando fisicamente le persone incapaci di svolgere il proprio compito nel branco.

Soggetto alla melanconia, un bambino di tipo olfattivo non desidera comunicare. Non lo ama nessuno nel cortile, nella classe e a scuola. Lui lo percepisce come un pericolo e di conseguenza cerca scappare da esso, rimanendo a casa con qualsiasi scusa. Se i genitori approvano questo tipo di comportamento, lo fanno crescere come un mascalzone e intrigante con un pessimo futuro. Una volta lui stesso potrà diventare la vittima dei propri intrighi.

Bisogna capire che prendersi cura del proprio bambino di tipo olfattivo significa spingerlo verso il gruppo. Vanno tutti fuori nel cortile? Allora pure lui ci deve andare. Tutti vanno a scuola? Allora pure lui deve andarci. Tutti a pescare? Anche lui a pescare. Questo è precisamente quello di cui ha bisogno. Sforzando tutte le sue capacità per sopravvivere nel gruppo e non beccare un pugno nel suo naso erogeno, lui si sviluppa. Così lui impara a svolgere il suo ruolo di specie cioè sopravvivere ad ogni costo.

L’analisi più dettagliata della psiche dell’uomo di tipo olfattivo e di questo straordinario e raro tipo potete trovarla alle lezioni di psicologia sistemico-vettoriale di Yuri Burlan. Vi invitiamo di visitare i nostri (gratuiti) seminari psicologici.

Autori: Maria GRIBOVA, lo specialista in diritto internazionale e nelle relazioni internazionali, Diana KIRSS, il medico di famiglia.

L'articolo è stato scritto sulla base di lezioni di psicologia sistemico-vettoriale di Yuri Burlan.
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