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Gli attacchi di panico

Модератор: Жибек

Gli attacchi di panico

Непрочитанное сообщение Анастасия Новикова » 30 окт 2019, 14:02

https://www.yburlan.ru/biblioteka/panic ... t-li-vyhod

GLI ATTACCHI DI PANICO NON TI FANNO VIVERE NORMALMENTE. C'è UNA VIA D'USCITA?



Ormai conosci bene la sensazione in cui al’improvviso ti si offusca la vista, ti arrivano i brividi e il tuo cuore batte così forte come stesse per saltare fuori dal petto. Senti che stai soffocando e con tutte le tue forze inizi ad ansimare cercando di recuperare golosamente l'aria che manca. Ti sembra che stai vivendo gli ultimi attimi della tua vita. Questo presentimento di paura della morte aumenta ulteriormente gli attacchi di panico.

Gli attacchi di panico arrivano nella tua vita all’improvviso e senza preavviso. Sei terrorizzato dalla tua condizione, chiami un'ambulanza e ti prepari a ricevere una diagnosi terribile. Poi arriva un medico, ti esamina e ti dice che non è niente di grave. Ti mette qualche goccia di valeriana sotto la lingua e si prepara per andarsene. Invece tu che hai una paura terribile di rimanere solo, gridi silenziosamente al dottore: "Per favore, non se ne vada! Sono sicura che appena esce fuori dalla porta, tutto ricomincia di nuovo! Ho tanta paura di morire!”


FUGA DALLA PAURA

Da quando è accaduto per la prima volta, questi terribili stati d'ansia si ripetono continuamente, con una frequenza e intensità sempre maggiori. Decidi di prendere in mano la situazione e fai un giro di tutti i dottori possibili ed immaginabili, ma alla fine viene fuori che non hai nessuna malattia fisiologica. Al posto di quello i dottori ti danno una diagnosi misteriosa chiamata "gli attacchi di panico" e, nella migliore delle ipotesi, prescrivono un antidepressivo o un forte sonnifero.

Il trattamento antidepressivo inizia ad influenzare in modo significativo il tuo portafoglio, le tue condizioni fisiche e, soprattutto, la tua autostima. E se qualcuno dei tuoi amici scopre che stai prendendo un antidepressivo? Per te sarebbe un marchio, un segno di deficit per tutta la vita. Ed ecco in arrivo una nuova paura: portare l'immagine di uno psicopatico per tutta la vita. Sei convinto che a nessuno importi che gli attacchi di panico siano un disturbo di tipo neurologico, lontano dalle patologie psichiatriche, ed esserti rivolto almeno una volta ad uno psicologo o psicoterapeuta significa essere visto come uno psicopatico o socialmente pericoloso. Sfortunatamente, questo stereotipo vive ancora nella nostra società moderna.

Inizi a prendere regolarmente gli antidepressivi, ma se interrompi l’assunzione gli attacchi di panico ti possono venire assolutamente ovunque. Diventi incapace di vivere una vita sociale normale.

Vorresti rimanere sempre a casa, metterti a letto, nasconderti con la testa sotto le coperte morbide e calde. E allo stesso tempo ti piacerebbe che qualcuno di affidabile rimanesse seduto accanto a te a sorvegliarti mentre dormi, che guardasse il tuo respiro, e se improvvisamente succedesse qualcosa, chiamerebbe immediatamente un'ambulanza.

Alcune persone subiscono terribili attacchi di panico per tutta la vita. È davvero per sempre? Esiste una cura o un metodo efficace per tornare a fare una vita sociale felice?


METODI MODERNI DI TRATTAMENTO DEGLI ATTACCHI DI PANICO

Le prescrizioni classiche dei regimi ambulatoriali nella medicina moderna di solito sono:

1. Antidepressivi

2. Sedativi e tranquillanti

3. Si raccomandano di evitare situazioni che possono provocare un attacco di panico

4. Viene raccomandato un trattamento ospedaliero in cliniche neurologiche specializzate con le consultazioni di psicologo e psicoterapeuta

Nei primi giorni di assunzione dei farmaci psicotropi potentissimi diventi come un vegetale. La tua articolazione assomiglia a quella delle persone con abilità limitate, invece a te sembra che tu stia parlando allo stesso modo di prima; te lo fanno notare le persone che ti stanno vicino. Ci metti un'ora per arrivare ad una destinazione che prima affrontavi in 5 minuti. Piano piano il tuo corpo si adatta al nuovo farmaco e l'inibizione gradualmente scompare, però diventi dipendente da antidepressivi e tranquillanti.

Sei costretto ad evitare il solito ritmo della vita e la solita allegra compagnia di amici a causa dei maggiori effetti sedativi dei farmaci e della loro incompatibilità con l'alcool.

Oltre agli antidepressivi e tranquillanti i medici di solito raccomandano di evitare luoghi e persone che sono in grado di provocarti un nuovo attacco. E' un ottimo consiglio nel caso tu abbia un paio di guardie del corpo personali, preferibilmente invisibili, e una fonte passiva stabile di entrate finanziarie. Ma cosa devi fare se per forza di cose andando al lavoro devi passare per quel maledetto sottoponte di quale hai una paura mortale? Ti ricordi bene la sensazione appena ci arrivi: la testa inizia a girarti, le mani sudano, il viso diventa rosso porpora, inizi a soffocare, il tuo cuore sta per esplodere e sembra che in qualsiasi momento tu possa perdere la coscienza!


TRATTAMENTO IN UNA CLINICA SPECIALIZZATA


In un istituto medico specializzato vengono generalmente utilizzati i seguenti metodi di terapia di attacco di panico:

1. Consultazione iniziale di uno psicoterapeuta

2. Diagnosi generale delle condizioni dell'intero organismo e in particolare del cervello del paziente

3. Prescrizioni di forti tranquillanti, sedativi e antidepressivi

4. Sessioni di gruppo di psicoterapia

5. Fisioterapie e psicomotricità

6. Yoga e altre pratiche respiratorie

7. Agopuntura

8. Sessioni di trattamento fisioterapico (elettroforesi, magnetoterapia, darsonvalizzazione, pressoterapia e altro)

9. Idroterapia (doccia di Charcot, botte di cedro, capsula spa e altro)

10. Buona e sana nutrizione

11. Massaggi

12. Terapia occupazionale

Il trattamento degli attacchi di panico in un ospedale è efficace per un breve periodo. Durante la permanenza in ospedale, in condizione di isolamento dai soliti fattori dello stress, gli attacchi di panico vanno in remissione. Ciò viene associato non tanto ai metodi di terapia sopra descritti, ma alla capacità di comunicare con persone che hanno gli stessi problemi. In seguito, il contesto di questa conclusione sarà evidente.

Quando una persona ritorna nel solito habitat, lo stress e le fobie non si fanno aspettare a lungo. Sfortunatamente, le strutture sanitarie di riabilitazione per disturbi psichici hanno lo scopo di eliminare gli effetti comportamentali che procura tale disturbo, ma la causa inconscia degli attacchi di panico non viene proprio considerata. Questo meccanismo diventa chiaro se viene trattato più in profondità. Con l'aiuto delle conoscenze della "Psicologia Sistemico-vettoriale" di Yuri Burlan abbiamo l'opportunità di scoprire più a fondo il problema degli attacchi di panico.


CERCHIAMO LA RADICE DEL PROBLEMA

La "Psicologia Sistemico-vettoriale" di Yuri Burlan spiega che le cause dei nostri stati d'animo si trovano nelle caratteristiche mentali innate. Un insieme di tali caratteristiche, proprietà, desideri, talenti e inclinazioni, nella “Psicologia Sistemico-vettoriale” viene chiamato un vettore. Ci sono otto vettori in totale. Ogni persona dalla nascita ha uno o più vettori provveduti dalla natura. Ogni vettore è caratterizzato da manifestazioni di comportamento ben specifico, dai desideri innati di una persona e dalle necessità propri per ottenere soddisfazione dalla vita. Solo uno degli otto vettori può subire gli attacchi di panico. Sono persone che hanno il vettore visivo.

Che cos'è il vettore visivo? Prima di tutto, il vettore visivo si manifesta nella presenza di emozioni, che siano positive o negative. I proprietari del vettore visivo hanno la più intensa gamma in assoluto di ampiezza emotiva: a partire dall’isteria, detta anche “isteria visiva”, fino ad arrivare a provare una profonda empatia e amore verso il prossimo. Essi, come nessun altro, possono immedesimarsi nel dolore di qualcun’altro oppure piangere guardando un film a causa del loro sentimentalismo particolarmente alto. Proprio i visivi vengono notati come persone reattive, gentili e comprensive.

I portatori del vettore visivo possiedono uno straordinario intelletto immaginario e la migliore capacità di apprendimento, visto che la maggior parte di informazione di base noi riceviamo attraverso la vista.

Le persone con il vettore visivo hanno l'analizzatore visivo più sensibile rispetto a chi non ce l’ha; sono in grado di notare i minimi cambiamenti visibili nell'ambiente di cui altre persone potrebbero non accorgersi. Il mondo circostante lo vedono nelle tonalità di colori particolarmente vivaci e sfaccettati.

Le proprietà del vettore visivo, a secondo del grado della loro realizzazione, possono essere una fonte di vero piacere - così come la vicinanza emotiva, forte innamoramento, profonda connessione sentimentale -, ma allo stesso modo possono diventare una fonte di afflizione, sofferenza infinita, isteria e fobie di vario genere, compreso gli di attacchi di panico. La paura della morte, che può manifestarsi in forme completamente diverse, è una proprietà innata del vettore visivo. Per spiegarne il perché dobbiamo rivolgerci ai tempi passati.

Una volta i proprietari del vettore visivo servivano alla tribù come guardie giornaliere. La loro vista acuta, mentre osservava la bellezza della natura, riusciva a cogliere i minimi cambiamenti nel paesaggio. Essi coglievano immediatamente una potenziale minaccia che avrebbe potuto causare danni e perdite all'interno della tribù. Al vedere d’insinuarsi una bestia, gli si scatenava una forte sensazione di paura, un aumento istantaneo dell'ampiezza emotiva, fino a provocare un fortissimo urlo, in modo che l'intero branco possa fuggire in tempo. Quindi la paura della morte gli è stata data dalla natura per assicurare la salvezza del branco.

Nel processo di evoluzione, le persone visive hanno gradualmente imparato a esportare la paura per sé stessi verso l’esterno e ad indirizzare la propria emotività per la creazione di connessioni emotive con altre persone; è grazie a loro che vengono al mondo le sensazioni come empatia e compassione; oltretutto il loro merito è anche la nascita e lo sviluppo della cultura.


VETTORE VISIVO OGGI

La "Psicologia Sistemico-vettoriale" di Yuri Burlan spiega che le paure, le fobie, gli attacchi di panico, sono tutte le manifestazioni dello stato basilare del vettore visivo, ovvero la paura della morte. Il punto chiave è che la paura è sempre rivolta verso l'interno - ovvero abbiamo sempre paura per noi stessi.

Così come il vettore visivo, durante il periodo evolutivo degli esseri umani, gradualmente si trasforma dalla paura alla compassione, anche una persona visiva subisce il medesimo processo di sviluppo delle sue proprietà durante la propria vita. Esso nasce con la paura, ma mentre cresce sviluppa la capacità di esportare le sue proprietà all'esterno. Il saper dirigere il proprio potenziale emotivo verso altre persone - compatire, entrare in empatia - , permette al proprietario del vettore visivo di realizzare le sue qualità innate.

Cambiare il verso dell'attenzione da sé stessi a gli altri, è come se cambiare la carica dal “meno” al “più”, ovvero dalla paura all'amore.

A volte il livello insufficiente di sviluppo del vettore visivo non consente alle persone di notare la sofferenza altrui e di entrare in empatia con qualcuno; sono condannate solo a un minimo di "godimento": paure, bizze, “oscillazioni” emotive con le quali richiedono attenzione esclusivamente a sé stessi. Tuttavia, in maggior dei casi semplicemente non capiamo i nostri desideri innati e non usiamo abbastanza il nostro potenziale di sensibilità, scivolando costantemente nelle paure. La normale implementazione delle proprietà visive spesso va sostituita con le "oscillazioni" di accumuli emotivi nell'estensione "tanto spaventoso - non tanto spaventoso"; ad esempio, quando una persona visiva si mette in ricerca di vedere brutti incidenti, storie terribili, film horror e, dopo aver ricevuto la sua dose di spavento, espira con sollievo che "tutto questo non sta succedendo con lui".


INNESCARE LA PAURA

Anche se la paura viene provocata esternamente da una situazione ambientale specifica, le radici vanno sempre alla paura della morte. Gli eventi possono svilupparsi in due scenari:

1. La paura si scatena sotto l'influenza di un forte stress, nel momento in cui sentiamo la massima minaccia per la propria vita. Qualsiasi situazione pericolosa può essere d’innesco: un incidente d'auto, la morte di una persona cara, il parto per donne e così via. In tali momenti, anche una persona con un buon sviluppo del vettore visivo può spaventarsi.
Il grado di sviluppo e la realizzazione delle proprietà di una persona nel suo vettore visivo determina il tempo in cui quello riesce a superare lo stato di paura. La persona a cui viene facile spostare l'attenzione da sé stessa verso agli altri non ci mette tanto a passare la sua concentrazione su coloro che hanno bisogno del suo aiuto o supporto. In questo modo l'emozionalità si orienta nella giusta direzione e non permette alla paura di dominare.

2. A volte la paura diventa il risultato di stress prolungato e accumulato. Per un po' di tempo potremmo essere capaci di tenere sotto controllo una situazione potenzialmente pericolosa grazie alle nostre proprietà psicologiche, ma a un certo punto arriva il momento di cedere e cadere nello stato di massime oscillazioni della paura fino ad arrivare al panico.
La psiche umana è organizzata in modo tale da fornirci tutte le risorse interne necessarie per riuscire a sopravvivere nel periodo di condizioni estreme. Lo stress provoca cambiamenti graduali nel nostro corpo:


Fase I - arriva una carica di energia maggiore, si attivano le risorse interne del corpo

Fase II - aumenta l'eccitabilità del sistema nervoso, nonché l'intensità dell'elaborazione delle informazioni e la sensibilità dei sistemi sensoriali

Fase III - si verifica l'esaurimento psicologico

Fase IV - Le riserve del corpo esauriscono. La persona inizia a stancarsi rapidamente e diventa incapace di mantenere una precedente attività sociale. Proprio in questa fase una persona visiva può diventare vittima della paura


COME SUPERARE GLI ATTACCHI DI PANICO PER SEMPRE?

Per uscire dallo stato di paura, una persona con il vettore visivo ha bisogno di forti emozioni di compassione dirette verso l'esterno, verso altre persone. Iniziando a concentrarci sulle esperienze degli altri, e non su sé stessi, sublimiamo il sentimento di paura in sentimento della compassione, e allo stesso tempo saturiamo il nostro vettore visivo dei sentimenti profondi.

La remissione in ospedale è dovuta, tra le altre cose, a questo fattore: ci risulta facile creare nuove conoscenze tra le persone che hanno lo stesso nostro problema. Dopotutto, pure loro hanno il vettore visivo e di conseguenza sono persone molto predisposte al contatto emotivo e alla vicinanza.

Conoscendo e comunicando con loro, vedendo la loro sofferenza, la nostra attenzione si sposta automaticamente da sé stessi alla proiezione verso gli altri. Pertanto, il sollievo temporaneo viene naturalmente. Il benessere non dura tanto perché molto presto torniamo alla solita routine di persone e di preoccupazioni, al che non vengono a mancare i nuovi attacchi di panico.

Conoscere le cause profonde degli attacchi di panico ha permesso di poter liberarsene. Oggi gli attacchi di panico si trovano nell'elenco dei problemi psicologici risolvibili. La "Psicologia Sistemico-vettoriale" di Yuri Burlan è un vero strumento pratico nelle mani di coloro che vogliono capire le cause delle loro condizioni e trovare un metodo efficace per risolvere i problemi psicologici.

Insieme a una comprensione più profonda delle nostre reazioni, dei nostri desideri, che sono alla ricerca di essere realizzati, di colmarsi, lo stato psicologico può gradualmente cambiare in positivo. Insieme a questo si risolve anche il problema dello stress: le paure e gli attacchi di panico scompaiono, la forza si ripristina e ritorna il piacere del vivere.

Più di 17.000 mila di persone che hanno già partecipato al training di Yuri Burlan confermano nei loro risultati scritti che esiste una via d'uscita da situazioni psicologicamente difficili. Non ci sarà più bisogno di nascondersi sotto le coperte da tutto il mondo ed essere dipendenti dagli antidepressivi!



Avevo forti attacchi di panico. Molto spesso iniziavano alla tarda serata, più vicino alla notte, anche se non era detto che non potevano verificarsi in qualsiasi momento della giornata. Quelli notturni finivano con le chiamate al pronto soccorso. Tutto iniziava con un'improvvisa sensazione di paura di morire, con un'acuta carenza d'aria. Gli arti diventavano gelidi e bagnati, il polso andava fuori scala per 140-150, spesso perdevo la coscienza. Ci mettevo tanto a lungo per riprendermi.

Tutte le visite mediche finivano con la prescrizione di antidepressivi. Avevo paura di andare a letto la sera, avevo paura del buio e poi anche una terribile paura dei cani. Un senso di paura sorgeva all'improvviso. Ciò poteva accadere in un mezzo pubblico, in qualsiasi luogo affollato, durante il lavoro o semplicemente riposando. E la frequenza col tempo era sempre maggiore.

Ho deciso di controllare il cervello, ho fatto una diagnosi di risonanza magnetica, ho visitato un endocrinologo, un neurologo, un cardiologo - non sono state rilevate menomazioni. Nessun esperto poteva rispondere alla mia domanda sul cosa devo far e come posso continuare a conviverci?

Ero nella completa disperazione. Ho iniziato a cercare risposte alle mie domande su Internet; a un cero punto mi sono imbattuta al portale della psicologia sistemico-vettoriale di Yuri Burlan, ho letto degli articoli e ho partecipato alle lezioni introduttive gratuite.

Mi ricordo che dopo aver ascoltato le lezioni gratuite di psicologia sistemico-vettoriale sono riuscita ad addormentarmi senza antidepressivi. Senza rimandare troppo, mi sono iscritta al corso intero. Durante il periodo del primo livello, mentre ascoltavo, mi sono improvvisamente ricordata che ormai da tanto tempo non non mi viene lo spavento di prima e non ho più gli attacchi di panico, e nemmeno mi ritorna un'improvvisa paura di morte.

Gli attacchi di panico sono spariti definitivamente. Non ho paura né del buio né dei cani ormai da 3 anni.


Anna Vinievskaya



A poco a poco, ho imparato a far fronte a improvvisi attacchi di panico - una sensazione di fortissima paura per la mia vita; è quando non sai perché improvvisamente ti vengono brividi e sudori freddi, il tremore in tutto il corpo, quando si oscura negli occhi e la mano si allunga da sola per prendere il telefono e chiamare "118"- aiuto, sto morendo! Ora fa ridere solo a pensarci!


Nina Beliayeva




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Анастасия Новикова

 
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