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L'insegnamento ai bambini con autismo

Модератор: Жибек

L'insegnamento ai bambini con autismo

Непрочитанное сообщение Анастасия Новикова » 27 ноя 2019, 14:44

L'INSEGNAMENTO AI BAMBINI CON AUTISMO


https://www.yburlan.ru/biblioteka/a5-ob ... s-autizmom


30 ottobre 2019 alle 18:59 Autore della pubblicazione: Evgenia Astreinova


Alle domande risponde Evgenia Astreinova, psicologa. Lavora con bambini autistici a livello individuale e di gruppo dal 2008.



- Qual'è il modo migliore per organizzare l'educazione dei bambini con autismo? Che condizioni devono essere create?

- Dato che stiamo parlando dell’ambiente scolare, facciamo una semplice analogia. Vogliamo condurre il bambino dal punto A (il suo stato attuale di sviluppo) al punto B (il risultato desiderato nello sviluppo e nell'adattamento sociale). Mi sta chiedendo quale via deve prendere il genitore nell’accompagnare il bambino. Ma il problema è che sia gli specialisti che i genitori spesso non dispongono di semplici dati iniziali: da dove iniziamo e dove vogliamo arrivare.

Punto A. Stato attuale e livello di sviluppo. Dobbiamo capire chiaramente cosa c'è dietro il comportamento del bambino. Se il bambino evita il contatto o lo sopporta per pochissimo tempo e con tanta fatica, qual è la ragione? Cosa c'è dietro gli altri sintomi: qual è il motivo dell'aggressività, movimento ossessivo e così via? Solo mettendo questi punti in chiaro si può arrivare alla consapevolezza su quali condizioni sono necessarie da creare affinché il bambino possa superare i problemi e adattare con successo il processo di apprendimento.

Punto B. Obiettivi di apprendimento per bambini affetti da autismo. Nell’ideale vorremmo condurre il bambino a una vita normale, in modo che possano essere inclusi a tutto quello che fanno le altre persone. Ma c'è molta confusione pure in questo pensiero. I bambini autistici sono talmente spesso considerati "speciali" che ormai poche persone possono supporre dove, in che genere di attività si può manifestare il talento del bambino e in quale area di lavoro orientare il suo sviluppo. Qual è il suo potenziale posto nella società in generale? Per bambini sani questo concetto può essere assunto in base ai suoi interessi e inclinazioni già a partire dalla tenera età. Ma con un bambino con lo spettro autistico è diverso: il manifestarsi dei suoi interessi può essere estremamente ristretto e specifico.

Solo quando abbiamo le risposte alle domande da che punto iniziamo e dove vogliamo arrivare, possiamo delineare la "traiettoria del movimento". Cioè, scegliere determinati piani di formazione, modalità di presentare materiale, ecc.



- Come fa a trovare le risposte a queste domande?

- Le conoscenze fondamentali per il mio lavoro le ho ricevute diversi anni fa durante il training "Psicologia Sistemico-vettoriale" di Yuri Burlan. Quello che ho appreso al training ha cambiato notevolmente il mio modo di lavorare con i bambini DSA rendendo più efficace anche l'insegnamento.

Il principale punto chiave è una chiara comprensione di chi sono le persone autistiche. Innanzitutto sono le persone che hanno il vettore uditivo e che hanno subito un trauma e ritardano nello sviluppo. Dalla natura hanno un udito particolarmente sensibile, una sottile percezione di vari suoni, significati e intonazioni del linguaggio.

Un bambino con tali proprietà nasce con un carattere totalmente introverso. Il desiderio di "uscire" e di voler ascoltare il mondo sorge solo a condizione che l'ambiente esterno gli provochi sensazioni piacevoli; come ad esempio un discorso con un tono di voce tranquillo, un’intonazione amichevole, musica classica a basso volume oppure i suoni della natura.

E viceversa, litigi e grida degli adulti, musica molto carica e ad alto volume, rumori sgradevoli infliggono un forte dolore alla psiche non ancora formata del piccolo uditivo -, lo feriscono e lo fanno tardare nella fase di sviluppo. Negli ultimi decenni abbiamo visto un forte aumento del numero di bambini con il disturbo autistico. Questo non è un fatto casuale, bensì le naturali conseguenze del mondo in cui viviamo oggi.

Il livello dei rumori di fondo è aumentato in modo significativo. Ogni macchina di passaggio, elettrodomestici costantemente funzionanti (asciugacapelli, aspirapolvere, forni a microonde, ecc.) creano un carico elevato costante sull'analizzatore uditivo del bambino. Le persone che possiedono altri sette vettori sono in grado di adattare questo fenomeno, ma i piccoli uditivi, a causa dell'acuta sensibilità dell'udito, non sono sempre in grado a farlo.

Aggiungete a questo fatto il costante stress dei genitori, che fanno sempre più fatica a sopravvivere e crescere i bambini nella condizione della costante competizione per un "posto al sole". Ormai possiamo osservarlo come una tendenza generale: le persone sono diventate più nervose, si lamentano della fatica cronica e persino lo stress quotidiano è difficile da sostenere. Naturalmente, il non sopportare il carico di accumulo dello stress fa scatenare nel genitore le grida; specialmente a casa, il posto in cui tutti i membri della famiglia si riposano dopo una giornata difficile, il che significa che a casa le persone hanno meno controllo su sé stessi rispetto a quando sono nel posto di lavoro.

L'insieme di questi fattori porta enormi danni ai bambini uditivi. E il numero di persone autistiche sta crescendo come una valanga ogni anno. Per aiutare il bambino a superare il suo problema principale (autoassorbimento, riluttanza a mettersi in contatto), prima di tutto gli dobbiamo creare le condizioni di protezione e sicurezza – cioè un tale ambiente esterno in cui il bambino avrà un naturale desiderio di ascoltare il mondo esterno.



- Come implementare questa conoscenza quando si insegna ai bambini con autismo? Quali condizioni dovrebbero esserci in classe?

- Dipende dall'attuale gravità delle condizioni del bambino. Se ha ancora difficoltà a soddisfare le richieste, se fa fatica a capire quello che gli si dice, se risponde con protesta o urla ai tentativi di un’altra persona di stabilire un contatto, allora è richiesta la massima ecologia acustica. Durante la lezione dovrebbe esserci silenzio assoluto -, nessun suono estraneo. Si deve parlare con il bambino usando un tono di voce basso, delicatamente e con poche parole, semplificando al massimo le frasi.

Sarebbe un’ottima cosa se ci fosse la possibilità per i bambini affetti da autismo di permettergli di fare lezioni di musica, sopratutto nella fase iniziale dell'educazione. Hanno un orecchio musicale molto sensibile, spesso hanno l’assoluto. Un bambino con una compromissione grave inizialmente avrà più facilità a distinguere i suoni musicali, anziché i suoni delle parole. E i compiti in cui è necessario, ad esempio, distinguere il suono alto-basso, lungo o corto, formano gradualmente la facoltà di ascolto. Questo tipo di attività darà sicuramente il suo frutto perché in seguito il bambino sarà più attento nell'ascoltare il linguaggio verbale, concentrandosi anche nel significato delle parole.

Naturalmente, il processo educativo stesso non darà alcun risultato se le condizioni in famiglia non sono adeguate. Consiglio ai genitori di ridurre al minimo i rumori domestici. Parlare con il bambino bisogna brevemente, in modo dolce e preciso. A volte si può accendere la musica classica mentre il bambino riposa o gioca da solo in un ambiente tranquillo. Se possibile, sarebbe ottimo andare con la famiglia in casa in campagna o fuori città per il fine settimana. Ciò consentirà almeno per un paio di giorni alla settimana di togliere dal bambino il forte rumore di fondo della metropoli o della grande città.



- Come fare allora con la riabilitazione sociale dei bambini con autismo? Proteggendo costantemente il bambino da influenze traumatiche come potrà in futuro vivere nel mondo reale?

- In nessun modo. Pertanto, non esiste un compito del genere in cui il bambino viva e percorra tutta la sua vita solo in un certo "ambiente ideale". La riabilitazione sociale dei bambini con autismo è sempre un equilibrio tra "sviluppare" e "non fare del male". Abbiamo bisogno di un'ottima competenza psicologica sia per gli specialisti che per i genitori, al fine di essere in grado di percepire il momento in cui il bambino ha già raggiunto un certo livello di sopportazione del carico informativo ed è pronto per andare avanti.

L'ecologia acustica ideale è necessaria nella fase iniziale. Un bambino che ha subito un trauma ha bisogno di tempo per iniziare a percepire l'ambiente esterno come stabile, confortevole e sufficientemente piacevole per starci dentro. Quando il bambino nota che le grida o altri stimoli sgradevoli si riducono, quando è disposto a mettersi in contatto, più facilmente comprende il discorso dell'insegnante e dei genitori - è un naturale segno che da questo momento in poi è possibile aumentare gradualmente la complessità delle attività sociali.

Ad esempio, di tanto in tanto si potrà iniziare a portare il bambino in classe durante qualche lezione con tutti gli altri bambini. Per cominciare, devono essere lezioni alle quali non viene richiesta tanta concentrazione nell’ascolto, poiché lo sfondo di rumore in una classe numerosa sarebbe per lui già un carico elevato. Potrebbe essere la lezione di disegno o una lezione di lavoro manuale. In parallelo, fuori dalla scuola, si potrebbe iniziare a formare almeno un circolo ristretto di coetanei con cui il bambino possa trascorrere il tempo libero e giocare. All'inizio saranno sufficienti uno o due bambini di un amico di famiglia, incontrandosi 1-2 volte alla settimana.

La cosa principale è evidenziare correttamente e delicatamente il momento in cui il bambino è pronto per il prossimo passo nella socializzazione. Gli errori possono correre un costo elevato! Ad esempio, spesso i genitori pensano che inserendo il bambino autistico grave in una classe normodotata, "possa essere riabilitato più rapidamente". Purtroppo, questa scelta porta spesso a risultati opposti. Ad esempio, sentirete i toni di voce ancora più elevati, proteste oppure vedrete che il bambino si chiuderà sempre di più in sé stesso e smetterà completamente di percepire il verbale.



- Da cosa dipende il programma educativo per bambini con DSA? E come si può scegliere il piano educativo più adatto?

- Il programma scolastico per un bambino del genere viene stabilito annualmente dalla commissione Psico-Medico-Pedagogica. La GEF (standard educativo statale federale in Russia) offre l'opportunità di scegliere fra le più varie tipologie di formazione. Se il bambino non ha nessuna compromissione a livello cognitivo, allora può studiare individualmente secondo l’ordinario programma scolastico o persino in classe affiancato dalla figura di un tutor. Per i bambini con disabilità intellettive ci sono programmi semplificati speciali e opportunità di frequentare le lezioni in classe con tutti gli altri bambini con programmi ridotti.

Il problema di solito non è che non ci sono abbastanza opportunità per riabilitare il bambino - ma è come si realizzano esattamente queste opportunità. Spesso questo viene fatto senza tener conto delle cause della condizione del bambino. Darò semplici esempi che incontro costantemente durante il mio lavoro.

Esempio 1. Come ufficio per il lavoro individuale con gli alunni della scuola selezionano il posto più inappropriato: una stanza di passaggio - il posto che molte persone l'attraversano costantemente, parlano, sbattono le porte, ecc.

È chiaro che in un tale ambiente un bambino uditivo, specialmente avendo avuto un trauma e problemi dello sviluppo, semplicemente non è in grado di concentrarsi. Quando alla fine dell'anno sarà nuovamente portato alla commissione, dichiareranno che il bambino non ha appreso il programma. Ma la questione non sta nel programma; anzi, è molto probabile che questo programma gli è assolutamente fattibile. È solo che non sono state create le condizioni per affrontarlo con successo.

Esempio 2. La stanza per il lavoro individuale è stata scelta con successo: è separata, spaziosa e luminosa. Ma per qualche motivo (forse solo per la mancanza di spazi), altri tre insegnanti, ognuno nel proprio angolo della stanza, lavorano con gli studenti allo stesso tempo facendo le lezioni individuali.

Potete immaginare che ambiente acustico possa crearsi in tali condizioni. Considerando il fatto che per un bambino uditivo risulta sempre più confortevole ascoltare suoni a più basse frequenze rispetto di quelli forti, in quella situazione egli ascolterà di più la conversazione che si trova a distanza anziché concentrarsi su quello che dice il suo insegnante. Concentrarsi sull'argomento di studio gli verrà impossibile. Il bambino semplicemente non sarà in grado di apprendere in tali condizioni.

Esempio 3. Il più frequente e il più semplice. Ognuno di noi ha una propria struttura rispetto alla psiche e vede il mondo "attraverso se stesso". E molto spesso l'insegnante fornisce informazioni agli alunni non nel modo in cui il bambino ne ha bisogno. Ad esempio, l'insegnante può essere una persona emotiva e con tutta la sua passione può cercare di coinvolgere il bambino, dimostrandogli innumerevoli emozioni. Ma se il bambino uditivo è in gravi condizioni, un tale approccio può, al contrario, allontanarlo.

Inoltre, sebbene il vettore uditivo abbia una posizione determinante con la funzione dominante, non è l'unico nella struttura della psiche autistica; ad esso si aggiungono le proprietà di uno o più vettori presenti anche nella persona.

Supponiamo che un bambino abbia anche il vettore cutaneo. Questi bambini sono irrequieti e con l'autismo possono essere molto disinibiti. Salta, scappa, dimostra molti movimenti invadenti. Se le caratteristiche naturali della psiche dell'insegnante coincidono con quelle del suo alunno, allora il maestro indovinerà "attraverso se stesso" che è necessario inserire delle brevi pause durante la lezione; inoltre percepirà il bisogno di dare alcune delle informazioni attraverso l’uso del movimento. Con il bambino uditivo-cutaneo bisogna cambiare spesso i tipi di attività e la forma di presentazione del materiale.

E se la psiche dell'insegnante è completamente diversa? Ad esempio, ritiene che sia giusto dare le informazioni esclusivamente in ordine; che stando in piedi o saltando il bambino non imparerà e non capirà nulla (come non avrebbe mai capito il maestro stesso). Questa è una falsa conclusione costruita esclusivamente sulla propria percezione della realtà. Costringendo il bambino a una forma di presentazione del materiale che non gli si addice, l'insegnante non sarà in grado di ottenere un buon risultato. Anche se è uno specialista ben intenzionato e vuole aiutare con tutto il cuore.

La stessa situazione può presentarsi a casa con i genitori. Finché non abbiamo competenza psicologica, la capacità di vedere un altro così com'è, possiamo involontariamente causare danni o semplicemente combattere senza successo su un problema insolubile sul come aiutare il bambino.



- E come si determinano gli obiettivi dell'insegnamento dei bambini con autismo in base alle loro caratteristiche della psiche? Questa conoscenza permette di vedere in cosa e come un bambino del genere potrebbe aver luogo in futuro e quale posto nella società potrebbe occupare?

- Sì, certo. Ogni vettore ha i suoi talenti, abilità e inclinazioni innate.

Ad esempio, nel vettore uditivo ci sono molte inclinazioni naturali che, se orientate nella giusta direzione, possono diventare un filo per la socializzazione. Ad esempio, il talento musicale (buon orecchio per la musica). Con un buon sviluppo dell'intelligenza si può avere anche un talento di scrittura (molti conoscono bene il fenomeno di Sonya Shatalova, che con una grave forma di autismo, scrive eccellenti saggi filosofici). Gli uditivi possono realizzarsi bene anche nella programmazione. I possessori della combinazione di vettori del tipo uditivo-visivo si troveranno bene nel web design.

Inoltre, ciascuno dei vettori che possiede il bambino gli aggiunge altri talenti e caratteristiche. Pertanto, coloro che hanno il vettore cutaneo, se adeguatamente sviluppati, possono realizzare il loro talento ingegneristico e progettuale. I proprietari del vettore anale hanno il loro talento per il pensiero sistemico-analitico.

Tutto ciò di cui un bambino ha bisogno è la competenza psicologica degli adulti – genitori e professionisti. Può essere ottenuta durante il training di "Psicologia Sistemico-vettoriale" di Yuri Burlan.

Quando si tratta di un bambino in età prescolare (fino a 6-7 anni), sarà sufficiente che la madre del bambino si sottoponga alla formazione per far sì che la diagnosi del bambino venga rimossa. I casi del genere sono noti e testimoniati dagli stessi genitori. Anche in bambini in età scolastica ci saranno cambiamenti positivi se la mamma ascolterà il training. Il grado di miglioramento dipende dallo stadio iniziale di gravità riguardo la condizione del bambino e dalla sua età.

Per gli specialisti l'importanza di questa conoscenza non può assolutamente essere sopravvalutata. Questo è un livello fondamentalmente nuovo, una svolta nel lavoro e un'efficienza molto più elevata dei risultati.




“Dondolio stereotipato quotidiano accompagnato dal muggito monotono - era insopportabile. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, cosa non andava in mio figlio... Ero sempre agitata, non sapevo cosa fare... Dopo il training ho iniziato piano piano a riprendermi. Ora mio figlio ha 5 anni e mezzo. Non ha più problemi di entrare in contatto con le persone. Va in una scuola materna normale, gioca con i bambini, ed è molto notevole il suo processo di sviluppo. Ora non sono affatto preoccupata per il futuro di mio figlio, perché so cosa bisogna fare affinché mio figlio cresca felice. Grazie a Yuri Burlan e all'intero team PSV!”




Lyudmila V., operatore gru, Chelyabinsk


"La Psicologia sistemico-vettoriale è diventata uno strumento importante nel mio lavoro quotidiano con i bambini autistici, e l'applicazione delle conoscenze acquisite durante la formazione sulla PSV ha un effetto positivo sui risultati dei miei piccoli pazienti. Una profonda comprensione della psiche del bambino che offre la psicologia sistemico-vettoriale è richiesta non solo nella psicologia infantile, ma è ancora più necessaria nel lavoro con i bambini con disturbi del comportamento o nei problemi di salute..."

Anna Nikolaevna M., psicologa




Traduzione : Anastasia Novicova
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Анастасия Новикова

 
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