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Depressione

Модератор: Жибек

Depressione

Непрочитанное сообщение Ekaterina Barberis » 07 май 2017, 14:55

Il testo originale: http://www.yburlan.ru/biblioteka/kak-po ... -depressii


È solo sul davanzale. Come si può aiutare una persona con uno stato di depressione?
Per sapere come far uscire una persona dalla depressione, bisognerebbe capire il motivo di quest’ultima. Il termine “depressione” sottintende gli stati psicologici completamente diversi e nello stesso tempo i rimedi usati sono spesso universali. Alla radice c’è un approccio sbagliato.

La depressione viene senza invito, cambia il mondo circostante. Una dopo l’altra spariscono le gioie della vita. Non si nota più il sorriso sulla persona cara, si assiste con indifferenza la trasformazione della natura, dà fastidio la vanità umana, si comincia ad evitare i contatti sociali. Prima sparisce la voglia di comunicare e successivamente diventa impossibile avere i rapporti con le persone. La trappola è scattata, non c’è scampo. Come ci si può salvare dalla depressione, se giorno dopo giorno il salvadanaio si riempie velocemente di cose che non interessano la persona? Sembra che un ragno inietti nell’anima un paralizzante veleno d’indifferenza. Non si vogliono fare gli sforzi, ma solamente dormire senza svegliarsi…

La depressione può essere provocata da motivi determinati, come per esempio, la perdita di persone care, una malattia, un licenziamento, un divorzio. Nondimeno le cadute depressive più profonde sono possibili anche senza le motivazioni evidenti. “Che cosa manca?” – domanda ragionevolmente formulata dai parenti, cercando di far uscire il soggetto dalla depressione. La risposta alla domanda è più difficile di quanto possa sembrare. Provano a fare indiscriminatamente tutto: scrollando la persona, cercando di farla ridere, farla conoscere nuove persone e dandole i consigli in base alla propria esperienza, ma la depressione non cenna a sparire. La persona depressa è una dura prova per la psiche dei famigliari. Egli sta sdraiato per ore immobile, fissando lo sguardo sulla TV o su altro e a volte semplicemente nel vuoto. Cosa è successo? È morto qualcuno? No? E quindi? E nulla, solo il vuoto. Quando il vuoto alberga nell’anima non rimane spazio per altre cose.

Aiuto per la depressione: come scegliere una soluzione ottimale?
Per sapere come far uscire una persona dalla depressione, bisogna capire prima come ci è entrata. Il termine “depressione” sottintende gli stati psicologici diversi, nello stesso tempo i rimedi usati dallo psicologo sono spesso universali. Alla radice c’è un approccio sbagliato.
Per uscire dalla depressione, mentre per alcune persone bisogna farle divertire, farle distrarre, organizzando feste gioiose, per altre, tali rimedi rischiano di farle cadere in uno stato depressivo più profondo il che può portare ad uno stato irreparabile.

La Psicologia Sistemico-Vettoriale di Uriy Burlan analizza tutte le varietà della psiche attraverso l’ottica di otto vettori che nelle diverse combinazioni formano la matrice del sistema psichico per ognuno di noi. Conoscendo le regole principali dell’influenza reciproca di vettori, si può dire con certezza, quale la tipologia del disturbo depressivo di cui soffre il vostro parente. Così si può definire il programma di aiuto ottimale.
Successivamente verifichiamo le particolarità dei disturbi depressivi tipici dei portatori di vettori vari e proviamo a dare qualche consiglio per la prevenzione dalla depressione per ogni singolo caso.

Cominciamo dal caso più grave – la depressione specifica del vettore uditivo.
Per capire perché l’udito cade in depressione, bisogna conoscere i desideri particolari del vettore, i quali non sono presentati negli altri 7 vettori. Solamente così si può determinare come aiutare il soggetto ad uscire dalla depressione.

Il desiderio speciale del vettore uditivo è la ricerca del senso. Negli altri vettori alla domanda “qual è il senso della vita?” trova la risposta: è amore, amicizia, godimento, soldi ecc. Per l’uditivo la risposta non è univoca. Non lo soddisfa nessuna delle risposte. La ricerca uditiva è molto vasta per poterla riempire con qualcosa di determinato. Perfino per quelli uditivi che cercano la risposta alla sua domanda interiore, non sempre riescono e non possono trovarla. Quindi, il senso non c’è? A cosa serve tutto quanto?

Vale la pena di continuare l’esistenza priva di senso o sarebbe più facile smettere di vivere lasciando per sempre l’odiato corpo? Peggiora la situazione l’impossibilità di conoscere le proprie frustrazioni. Effettivamente la persona non riesce a capire che cosa la tormenta. Una pesantezza insopportabile della realtà non è descrivibile.
E così senza un motivo specifico nasce la depressione, la più profonda e pesante, e quando non c’è risposta perché non è stata posta la domanda. La persona sta male e niente di più. Il suo stato è insopportabile e molto pesante. Chi non ha provato sulla propria pelle questa disperazione, non riesce a capire tutta la desolazione dell’udito non realizzato. Questa disumana pressione del vuoto si può paragonare, forse, con i sovraccarichi a cui sono sottoposti gli astronauti. L’unica differenza è che i sovraccarichi li sopporta l’anima e non il corpo.

La depressione uditiva è sempre il limite del punto irreparabile. I pensieri sul suicidio possono diventare una fissazione. Bisogna tener corpo che malgrado per un uditivo il proprio corpo sia secondario, il dolore dell’anima è molto più grande della sofferenza fisica.
Nella depressione uditiva il soggetto può anche provare altre sofferenze: dolore al petto, all’addome, dolori articolari e cefalee. Nel vettore uditivo la morte fisica viene considerata prima di tutto, come una liberazione delle sofferenze dell’anima.

Come si può far uscire una persona dalla depressione e prevenirne il suicidio? È possibile?
La Psicologia Sistemico-Vettoriale dimostra che ogni vero desiderio umano è munito della capacità per realizzarlo. Il desiderio della ricerca del senso nel vettore uditivo è munito della capacità di concentrazione mentale, per questo l’uditivo necessita di tranquillità e silenzio. Per questo gli uditivi spesso lavorano di notte in quanto i rumori sono minimi. Gli uditivi sono programmatori, traduttori, scienziati-ricercatori, se per lungo tempo non hanno possibilità di concentrarsi, rischiano di cadere in uno stato depressivo.
In questa circostanza, nonostante tutti gli sforzi, far uscire una persona dalla depressione risulterà molto difficile o addirittura impossibile. Ci sono due motivazioni.

La prima, quando la persona in depressione uditiva, non socializza e si chiude in sé stessa come in un guscio, privandosi di qualsiasi contatto dall’esterno e a qualsiasi tentativo di spronarla può reagire fiaccamente e a volte anche negativamente, chiudendosi sempre di più in sé stessa. Se una persona cara, marito o parente soffre di depressione uditiva, le cose peggiori saranno i rumori e l’invadenza. La seconda, quando la persona uditiva in depressione non suscita interesse per le altre persone che malgrado gli sforzi di queste ultime, la evitano.

Ci sono situazioni in cui nessuno si pone la domanda “Come aiutare tale persona ad uscire dalla depressione?”. Anche la santa pazienza prima o poi svanisce, soprattutto quando ti ignorano, non rispondono alle tue chiamate, non aprono la porta, non reagiscono alle sofferenze e alle imprecazioni. Si forma un circolo vizioso depressivo, dal quale uscirne anche con aiuto di altri è impossibile.
Uscire dalla depressione non coinvolgendo il mondo esterno, può farlo solo il soggetto uditivo. Spesso si risolve il problema in maniera radicale, cioè con il suicidio, che a volte sfocia, coinvolgendo la morte di altre persone secondo lui inutili.

Però la soluzione esiste!
Per trovarla, bisogna cercare il motivo vero della depressione uditiva, così si potrà capire come non cadere in depressione.
Il ruolo della specie per il portatore del vettore uditivo è cercare e trovare le risposte alle difficili domande sulla realtà. Quando l’uditivo non riesce a concentrarsi sui problemi esterni, il ruolo della specie risulta esposto a minacce, quindi l’uditivo si concentra su sé stesso, chiudendosi in sé.

Gli altri percepiscono il suo comportamento come un egoismo inadeguato, ma in realtà la situazione è ben più grave. L’egocentrismo uditivo è peggio di ogni egoismo abituale. L’uditivo non vuole vedere nessuno intorno a sé, mentre bisognerebbe fare in modo che lui veda. L’uditivo con depressione non è capace più di vedere qualsiasi stimolo dall’esterno, perché si trova all’interno una capsule di egocentrismo impenetrabile e percepisce solamente quello che si trova all’interno della sua testa. Apparentemente una tale persona può sembrare normale, recandosi al lavoro ogni giorno e mostrandosi gentile con gli altri. Intorno a lui si crea una sorte di indifferenza nella quale non si vuole entrare.

L’aiuto psicologico nel caso della depressione uditiva consiste in quella correzione impressa nella testa, che si esercita tramite l’analisi sistemica della propria psiche e del ruolo della specie. I training della Psicologia Sistemico-Vettoriale aiutano le persone con qualsiasi set di vettori a liberarsi per sempre dai disturbi depressivi. Per gli uditivi i training sono un aiuto psicologico efficace e permettono di prevedere le future depressione.

Una volta capito il proprio sistema psichico l’uditivo in fase depressiva inaspettamente ottiene qualcosa di insospettabile – la risposta alla domanda che nemmeno sapeva e che si stava domandando da molto tempo “Perché sono qui?” e trova anche ciò che stava cercando – i Sensi.
Le leggi dell’universo che dominano dentro e fuori, il corpo della materia viva e che raggiungano l’infinito, trovano la propria corrispondenza. Il punto nero e oscuro del vuoto depressivo creato dentro il cuore si riempie di quella luce di conoscenza del percorso di una persona nell’universo. Uno consegue un obiettivo e proposito nella vita del quale ci si deve concentrare e che si vuole seguire. La cosa più interessante che tutto questo accade da sé, non serve applicare alcuna meditazione o catarsi. Inconsciamente ognuno di noi conosce la via corrette verso l’armonia con il mondo. La psicoanalisi sistemica rende questa via cosciente.

Per quanto riguarda gli altri vettori, i loro portatori possono avere degli stati psicologici negativi, i quali solitamente si chiamano “depressione”, ma realmente non lo sono. Vediamo dunque questi stati singolarmente.

Il marito ha la depressione aiutiamolo con la Psicologia Sistemico-Vettoriale

1. Super stress del vettore cutaneo
Il motivo è la tensione eccessiva che nasce da un costante desiderio del successo, della carriera e del guadagno. La gente cutanea spesso ha degli ambiziosi traguardi, e non sempre riesce a raggiungerli, perché c’è sempre qualcuno più capace. “Lo sgambetto” per un cutaneo è lo scenario della sfortuna. Di regola, tale scenario si forma negli anni d’infanzia, quando il bambino non riceve pienamente un riconoscimento adeguato alle sue azioni, oppure quando viene picchiato.

Il cutaneo cerca di adattarsi, il cervello rilascia le endorfine per ridurre il proprio dolore e di conseguenza si può sviluppare il masochismo. La persona inconsciamente cercherà delle situazioni che portano dolore, insuccesso, sconfitta. Spesso il soggetto portatore di un vettore cutaneo abbastanza sviluppato, può gestire una grande azienda.
In conformità al suo ruolo della specie il cutaneo non è il primo in un branco primitivo. Per lui sarà difficile ad svolgere il ruolo di capo e per questo nasce un forte stress psicologico che può essere percepito da altri sotto forma di depressione.
Come si può far uscire una persona cutanea dalla depressione? È necessario rompere il suo scenario della sfortuna o per lo meno cercare di ridurre l’aspetto negativo. Il masochismo si può spostare nel letto, questo metodo funziona bene ed è il miglior aiuto psicologico per la depressione del vettore cutaneo. Nei paesi occidentali queste cose vengono praticate largamente, mentre da noi tutto è più complicato. Quando un marito cutaneo soffre di depressione, alla moglie si consiglia di accollarsi un ruolo dominante nei giochi sessuali.

C’è la possibilità di realizzare le frustrazioni cutanee in un altro modo: sport, competizioni, danza, piscina, massaggio ed altri godimenti fisici possono aiutare molto una persona ad uscire dalla depressione provocata dagli stessi stress cutanei. Per le donne con stress cutaneo, regali, pensierini, shopping possono essere un buon aiuto, ma stando attenti con lo shopping affinché non diventi un altro problema.

2. Lo stupore del vettore anale
L’intenzione dei portatori del vettore anale è di perfezionare i risultati del lavoro, ma a volte può riuscire un pessimo servizio. Nella società moderna bisogna fare tutto velocemente, perché il tempo è denaro e quello perso è denaro perso.
Gli anali lenti e posati non riescono ad adattarsi ai cambiamenti impetuosi dell’ambiente e per questo provano fortissimi stress che si accumulano sotto forma di delusione ed umiliazione. Come è possibile aiutare tali persone depressive? Prima di tutto lodandogli adeguatamente, con degli apprezzamenti su quello che fanno.
Si consiglia di non mortificare queste persone parlando dei successi del vicino o del collega cutaneo.

Lo stupore anale prolungato, a prima vista, può apparire come una depressione. La rinuncia a qualsiasi tipo di azione, la rigidità, la debole reazione agli stimoli esterni, in più la sporcizia personale. In questo ultimo caso bisogna impegnarsi ad aiutare il soggetto per uscire dalla depressione, prima che sia troppo tardi.

3. Le oscillazioni del vettore visivo, paure e fobie
Il vettore visivo influisce sulla struttura della depressione attraverso le paure: la paura di uscire di casa, di parlare al telefono, di non riuscire a dormire al buio provocando insonnia e la paura di morire. Le persone visive sono apprensive e dimostrative, sono capaci di manifestare lo spettro dei disturbi ipocondriaci. Le persone visive in stati psicologici instabili si recano dalle indovine e dai maghi e inoltre rischiano di diventare vittime delle sette. La motivazione delle paure visive è la paura inconscia di morire. Tuttavia i portatori del vettore visivo sono attori dei suicidi dimostrativi, ma a volte il suicidio riesce malgrado la non intenzione dell’attore.
Come si riesce a far uscire dalla depressione un soggetto visivo?
La Psicologia Sistemico-Vettoriale dà dei consigli precisi. In finale bisogna aiutare la persona a sentire l’amore, perché paura e amore sono due aspetti opposti dello stato psicologico del vettore visivo. Le paure vengono estroverse solo grazie all’amore, che è possibile trovare solo nel vettore visivo. Se una persona afflitta dalle paure, che pensa solo a sé stessa e alle proprie malattie immaginarie, bisogna condurla da chi ha un disperato bisogno dell’amore e della compassione. L’amore è il miglior rimedio che in questo caso è un fatto e non un modo di dire. Nel vettore visivo come prevenzione alla depressione, si consigliano viaggi, passeggiate in luoghi belli, vedere i film, visitare le mostre, insomma, tutto ciò che può far godere la vista e garantire l’alternanza delle impressioni visive.
La cosa più importante è creare legami emotivi specialmente con chi ha bisogno di aiuto ed appoggio.

E per finire, si vuole nuovamente sottolineare che, tutti gli stati psicologici specificati in questo articolo non sono depressivi. Differentemente dalla vera depressione del vettore uditivo, gli stati negativi degli altri vettori svaniscono quando la vita si riempie delle gioie umane, quali l’amore, i viaggi, gli amici, il denaro, gli avvenimenti quotidiani piacevoli.

Invece non è possibile una “cura” analoga della depressione per il vettore uditivo, in quanto non esistono le frustrazioni fisiche per l’udito. Per un soggetto uditivo, in realtà, è indifferente se ha mangiato o no. Per questa differenza bisogna ricordare a colui chi pensa di prestare un aiuto psicologico al famigliare.

La Psicologia Sistemico-Vettoriale dimostra come poter uscire dagli stati negativi per qualsiasi vettore. Rendendosi conto e per in tempo, delle frustrazioni psicologiche, la persona potrà uscire da qualsiasi pressione profonda anche da sola, liberandosi dalla schiavitù di paure e fissazioni.
La conoscenza sistemica-vettoriale offre l’opportunità di scoprire nel momento giusto i preoccupanti sintomi negativi dei famigliari e soccorrergli con la giusta misura delle proprie forze. La migliore cura, com’è noto, è la prevenzione. La prevenzione della depressione è, prima di tutto, un lavoro di consapevolezza dei propri desideri, colmando frustrazioni. Non è fuggire all’infinito dalle sofferenze, ma è godere la vita.
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